Friday, December 21, 2012

La vuatur 2/2: la rut (AKA scier sgie t'em)

Riassunto della puntata precedente: 7 dicembre 2012, 3 individui vogliono andare in Normandia. Non sanno bene dov'è, né perché. Ma almeno sanno come: in auto. A noleggio.
Nel frattempo i maya tramano nell'ombra...


LA RUT


Una delle definizioni più azzeccate di intelligenza è: la capacità di non ripetere lo stesso errore ma di farne sempre di nuovi. O forse è la capacità di non annoiarsi? Boh..

In ogni caso, una volta appurato con non pochi sforzi che la vuatur sarà a nostra disposizione ora bisogna capire cosa ce ne facciamo.
Il problema principale è sempre stato dividersi i ruoli in quanto di solito nelle coppie più famigerate c'è un primario ed una spalla. Ma noi, almeno quando guidiamo, vorremmo essere entrambi al volante. Ma non si può immaginare fare chessòio il rally di cesenatico sulla stessa vettura Schumacher e Alonso... (dite ho sparato troppo in alto? meglio Cochi e Renato?)

Dicevamo dell'intelligenza. Visto che in passato il punto dolente diventava poi che la rotta che uno/a decideva all'altro/a non andava poi bene allora abbiamo deciso che il processo decisionale dovesse avvenire a menti congiunte. Basta assolutismi affatto illuminati e recriminazioni posticce!  Proviamo un po' sta novità, come si chiamava... ah si la DEMOCRAZIA!!!

Per cui ci mettiamo li una sera e, con in mano una mail di un amico francese che ci indica i punti irrinunciabili di una gita di 2,5 giorni in Normandia. Li inseriamo in googlemaps. Produco un percorso e produco il PDF cogliendo l'occasione di utilizzare la simpatica feature che ad ogni incrocio aggiunge la foto al fine di aiutarci nella comprensione della rotta.
Il mattino successivo stampo fiero il  PDF e torno a casa la sera. E' TUTTO RISOLTO. TUTTO A POSTO

In una realtà alternativa, in un lontano futuro, dove ogni riferimento a fatti e persone realmente esistiti è puramente casuale, invece la storia avrebbe potuto continuare così:

LUI: Eccomi, allora ho stampato la cartina, così domani quando partiamo abbiamo tutto. Ho anche scaricato  la puntata nuova di Big Bang Theory e ce la possiamo guardare...
LEI: Uh vediamo, vediamo... ma non va bene! Ti ho detto che era meglio non fare l'autostrada che passa ad est perchè c'è un parco meraviglioso a nord e così almeno ci passiamo in mezzo...
LUI: [pensato: oppporcacciaeva i miei 34 fogli di mappa personalizzata con le googlefoto noooooo!!!]
Va bene cara, ricalcoliamo in un attimo, non c'è problema...
LEI: ecco allora si, attraversiamo la Senna, poi prendiamo gli sciamp elisè, e poi sta strada qui, ottimo...
LUI: va bene allora mi salvo questa rotta... [pensato:dai che me la son cavata con molto poco adesso si guarda BBT]
LEI: però...domani è previsto brutto tempo... col brutto tempo di fare la panoramica non ci interessa allora... e anzi potremmo perdere un sacco di tempo facendo la statale invece che l'autostrada...
LUI:   va bene cara, facciamo l'autostrada [pensato:dai che me la son cavata con poco adesso si guarda BBT]
LEI: (voltandosi ed alzando gli occhi dalla mappa) Eh no eh? Sono stufa di dover decidere sempre tutto io. Prendi anche tu qualche decisione ogni tanto, insomma!!!!
A questo punto lui sente la voce dei suoi nonni e dei nonni dei suoi nonni che tutti insieme gli urlano: non cedere, non dire nulla. Non cedere alla provocazione! 
C'è anche in fondo a destra la voce gutturale di zio tibia che incita all'uso della clava in testa...
Ma lui ha ahimè l'unico neurone impiegato in un loop dal titolo: voglio vedere BBT e quindi apre la bocca, si volta, la guarda negli occhi ed emette dei suoni più o meno così:
LUI: Io farei l'autostrada, perché se c'è brutto tempo non vediamo il panorama. E poi (aggiunge sagace) potremmo trovare traffico.

A questo punto, con la soddisfazione di chi ha vinto una partita di squash con una serie di ace, lui allunga la mano verso il portatile con l'intento di aprire BBT ma sente alle spalle una voce...

LEI: però...

Ed in quel però lui capisce di aver sbagliato la risposta e vede il portatile allontanarsi mentre lui viene risucchiato nella rete topografica da cui credeva di essersi abilmente liberato...

LEI: però... potremmo invece fare la strada panoramica, perché magari poi il tempo non sarà così brutto...

Liberatosi il neurone dall'illusione di poter vedere BBT in tempi brevi lui riesce allora a fare un rapido calcolo dettato più dall'istinto di sopravvivenza che da altro...
Le opzioni sono due: o insisto sull'autostrada o cedo sulla panoramica.
L'opzione A implica che io voglia dimostrare chi porta in casa i pantaloni.
Ma io voglio invece vedere BBT.
Quindi risposta B.

LUI: Ho deciso! Bisogna essere ottimisti! Andiamo sulla panoramica.
LEI: Bravo, si, ottima idea... dai vediamo Big Bang Theory adesso...

LUI: [pensato: risposta giustaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa]
LEI: [pensato: ma quanto ci ha messo a dare la risposta giusta? Manco con la maieutica...]

PS se volete sapere come andò la vacanza guardate qualche foto della strada panoramica sul blog di Rita a qs link

Tuesday, December 11, 2012

La vuatur 1/2: la locasion

Non contento delle mie precedenti performans automobilistiche durante le quali ho fatto conseguire non pochi danni alla vettura del coraggioso Valerio Sterzi, per il weekend venturo, che faremo in Normandia, ho deciso di avventurarmi con un auto a noleggio, al fine di assestare un colpo definitivo al già provato parco auto d'oltralpe.

Sarà un weekend lungo perchè grazie alle strane alchimie del contratto italiano in terra francese, potro' giovarmi della festa del santo patrono di Milano (Sant Ambros sia in milanese che in francese... e qui siamo alle soglie della sincronicità Junghiana...)

Detto questo ho quindi deciso di avvalermi di un fantastico coupon accattato on line il quale scopro mi consentirà si di risparmiare 70 euro, ma solo pagando il prodotto 54 euro in più di quanto sborsano quelli che non hanno il fantastico coupon.
Nevermind! sono sempre 16 euro netti, mica bruscolini, di risparmio, echeccavolo!

Pero' sebbene il mio francese stia, soprattutto per osmosi passiva, migliorando, la listening comprehension con l'operatore telefonico della Europcar mi lascia più di un dubbio se noi si abbia effettivamente una C3 da ritirare la mattina del 7 dicembre alla stazione di Montparnasse o meno.

Diventa quindi indispensabile un mandato esplorativo al fine di consolidare l'intesa con l'amico noleggiatore.
Nulla di più facile, si va alla stazione di Montparnasse, si trova l'Europcar, si entra e si mostra il coupon stampato biascicando qualcosa tipo 'nolesgiee vuatur', e l'amico noleggiatore con un sorrisone ed una strizzata d'occhio mi conferma che tutto va trebbien.

Ma io ignoravo, pur abitandoci a fianco (il vicino è sempre l'ultimo a saperlo) è che la stazioncina di Monte Parnaso è in realtà un leviatano composto dal oltre 28 binari, 85 biglietterie, 4 livelli, divisi su 3 sottostazioni.


Montparnasse nel 1895
L'entità dell'impresa mi diventa quindi più chiara man mano che mi approssimo allo snodo ferroviario.
Ma ancora incoscente penso che mi basterà entrare e infilarmi ai livelli inferiori: li' dove pulsa il ventre caldo della città ferroviaria si trova senz'altro cio' che io anelo.

Sono le 18:10. Tutto il pendolarismo parigino sulla direttrice atlantica si trova adesso qui, vomitato dalle 2 metropolitane e dai 7 bus che brulicano nei dintorni.

Per fortuna non tutti devono noleggiare una macchina, mi dico cercando facili consolazioni.

Ovviamente in questo girone dei ferrovieri l"amico Europcar non da segno alcuno di palesarsi.

Inizio a temere di dover chiedere informazioni a qualcuno.
Confesso che se fino a qualche settimana fa il terrore era principalmente dovuto al non sapere cosa dire, adesso che, nonostante le mie resistenze, il francese sta entrando un pochino in me (pregasi evitare battute omofobe su questa mia uscita infelice) è dovuto al fatto che so cosa dire, ma non so se mi capiranno.

Cioè adesso si suppone che io inizi a tempinare i passanti chiedendo loro "dov'è" Europcar...
Ossia dovrei fermare uno sconosciuto e apostrofarlo con una una frase che inizia con UE'...

E poi questo UE' come si suppone dovrei pronunciarlo esattamente? Da neonato? Da cumenda milanese? Alla napoletana, magari facendo la mossa?

Cerco di guardarmi attorno per trovare qualcuno a cui possa porre la domanda.
Escludo di fermare uno dei pendolari con il mio UE'. Rivolgo lo sguardo ai negozianti.
Chi puo' avere una faccia che mi ispiri?
Senz'altro non il nero che ha il chiosco di caramelle... mi verrebbe in mente la versione multietnica di Guido Nicheli che fa 'UE' ti terun...'

Non aiuta neanche il fatto che ci sia un negozio di intimo dove la proprietaria ha almeno la 5a. Qui entrare facendo un verso simile ad un vagito potrebbe avere conseguenze penali.

Ripiego sull'edicolante che è una specie di Asterix con i capelli grigi.
Entro e tutto d'un fiato gli dico "Escusemua connevù Europcar?" (all'ultimo al solito il coraggio mi defice...)
La risposta è ovviamente un sussurrato "sgiensepà"

Esco dall'edicola. Mi guardo intorno. Io sono uno, loro sono migliaia. Solo ora capisco il pessimismo cosmico leopardiano nel più profondo della sua essenza.
E allora faccio l'unica cosa che è da fare. Quello che ogni uomo, in almeno un momento buio della sua vita, ha sentito che ha dovuto fare, nonostante tutto.
Mi fermo.
Metto una mano in tasca.
Prendo il telefono e chiamo Rita "Mi cerchi su internet l'indirizzo di Europcar che mi sono perso?"
[continua e finisce nella prossima puntata]

Friday, November 9, 2012

la speson

Parte 1: com'è bello far la spesa da Trieste in su...

Diceva Vittorini che ogni morto di fame è un uomo pericoloso. Per questo, ed altri motivi che non approfondiremo qui, le grandi città sono piene di supermarket e negozi alimentari che offrono con grande varianza di prezzo e qualità il necessario onde evitare il periglio, ma solo a chi è munito di un portafogli sufficientemente capiente.

Soprattutto il numero e la varietà dei supermarket francesi è impressionante: oltre al Carrefour, che ti aspetti di trovare qui, trovi altre N catene che nel bel paese non si sono mai viste e i cui nomi sono piuttosto ingannevoli, a prova dell'attitudine turlupina dell'infido cugino d'oltralpe.

Vicino a casa nostra in particolare ci sono i negozi di 3 catene che sono:

G20, MONOPRIX e FRANPRIX.

Una persona di buonsenso che dovesse ordinare i 3 in base al prezzo direbbe Monoprix (che dall'etimo parrebbe un supermercato che offre tutto ad un unico prezzo) tutta la vita; Franprix lo evitiamo perchè se Fran sta per Franbois che è la fragola e la fragola costa un botto, il sillogismo mi porta a indurre che tutto costa un botto; il G20 poi riecheggiando summit di paesi altamente industrializzati, deve essere il supermarket dell'alta borghesia di destra di Parigi, quindi totalmente da evitare sia per non trovarsi Sarko davanti in coda, che per i prezzi.

E invece no! Ennesima dimostrazione che il marketing francese truffaldino vuole escludere l'immigrato dalla corretta informazione, il monoprix è il più caro, il franprix il più conveniente, al G20 invece non si capisce mica (e qui siamo allineati con il G20 come summit in effetti).

E comunque dobbiamo constatare con disappunto che in nessuno dei tre si riescono a trovare alcuni elementi fondamentali di una corretta dieta tipo gli Heinz Baked Beans, e quindi non ci spieghiamo come, dato il mancato apporto di alcuni di questi fondamentali elementi nutritivi, la città possa essersi sviluppata a tal punto negli scorsi decenni.



In compenso in un mercatino ho trovato il FICC, un ENERGY DRINK dal nome molto evocativo (vedi foto), di cui vorrei consigliare l'importazione in Italia perchè secondo me con un oculata scelta di distribuzione in alcuni quartieri mirati, potrebbe avere un successo mica da ridere.



Parte 2: l'importante è farla sempre con chi hai voglia tu

Ovviamente anche qui ricco è fiorente è l'utilizzo delle carte fedeltà, che tutti (tranne Franprix) danno ai clienti promettendo numerosi sconti, ricchi premi e cottillons a cui, attirato come una falena, non ho resistito e ho fatto anch'io quindi la carta iniziando da Monoprix.

Dopo un training autogeno di 15 minuti ed essermi ripetuto come un mantra la frase "scusemua purfar lacart?" mi rivolgo al commesso, ormai con la certezza di non essere capito.
Al che quando invece mi indica un banco con il cartello "Servis aprèvent" (servizio clienti) grande come una casa, tra l'emozione di esser stato capito e la vergogna di non aver visto un cartello dalla superficie di 450 cmq, sono andato nella direzione opposta e sono uscito dal negozio...

Ma comunque alla fine facendo tesoro del precedente successo, sono riuscito a fare la carta fedeltà (in un altro monoprix comunque, per evitare di reincontrare il commesso...) e ho anche quella del G20.
Le due tessere sono inseparabili.
Infatti quando mi chiedono la carta in uno dei due, è sempre a casa a fare compagnia all'altra. Vabbè.

Se mai un giorno imparerò a sufficienza il francese, vorrei rifare lo sketch che ho fatto una volta con una cassiera dell'esselunga che mi chiedeva la carta fedeltà, a cui ho risposto "sono l'ultimo degli adorabili infedeli..." per vedere se la cassiera francese fà la stessa faccia disgustata...
A bientout...

Tuesday, October 30, 2012

You can drive my car...

Cosa c'è di meglio di un weekend fuori porta?
Anche a Parigi poche cose...
Così, attaccando un paio di giorni ad un invito a Bordeaux di Francesco Lissoni per tenere un seminario che convincesse gli infedeli e giacobini bordolesi a convertirsi ai dati di brevetto di patstat, abbiamo colto l'attimo per visitare la simpatica cittadina famosa per il pantone n° 221 e per aver dato agli alcolisti di mezzo mondo momenti indimenticabili.


Dato che già il TGV costava uno scionfo e mezzo abbiamo colto l'occasione di usucapire la favolosa Nissan Micra di Valerio Sterzi, giusto appena fresca di processo di reimmatricolazione in Francia che, con un sacco di gentilezza e spensieratezza, si è offerto di prestarci abboccando ad una email in cui gli chiedevo dove si potesse noleggiare a basso costo un'auto in quel di Bordeaux...

Prese chiavi e libretto del gioiellino nipponico eccoci pronti a mostrare il mestiere a questo popolo che, dopo Prost e Pironì, non ha più espresso nulla di interessante alla guida di un motore a scoppio.

Come qualcuno può aspettarsi, non c'è niente di peggio che fare qualcosa su cui si ha una lunga pratica, in un'altro contesto con regole non abbastanza diverse da allarmarti ma sufficientemente diverse da farti fare un mare di cazzate.

I semafori cortissimi, la viabilità a senso unico dominante, i divieti di accesso mal segnalati (Valerio, abbiamo preso un'intera via in contromano... non ho avuto il coraggio di dirtelo ma se arriva una multa pago io....) mi hanno fatto vedere il 75% delle divinità del panteon indiano che sono circa 30 milioni, in poco più di 48 ore...

 E poi i locali usano pure termini studiati apposta per confondere i foresti!

Al primo giro con direzione oceano, dopo che finalmente arriviamo ad una circonvallazione (90/91 we miss you...) chiediamo ad uno che ha l'aria di saperla lunga 'la diresion pur loscean

Questo, con una finta aria gentile ci dice con certezza: 'aprè la dusiem barrier a druat!'
Pur non cadendo nel facile tranello di credere che dusiem significhi dodicesimo, l'indicazione appare quanto meno impraticabile per chi non abbia la supercar KIT o almeno una jeep di quelle serie: la Micra probabilmente non passerebbe neppure la prima barriera, figurarti la seconda...
 
Vedendo lo sconcerto nei nostri volti l'omino incrocia le braccia con i pugni all'altezza del mento, non capiamo se per farci un saluto maoista o per emulare il teschio e le tibie a memoria dei tempi in cui i pirati solcavano l'oceano, e se ne và soddisfatto, senza darci il tempo di ricambiare il saluto...

Noi proseguiamo sulla circonvallazione più mossi dalla fede che qualcosa accadrà che non da un'effettiva certezza, ed in effetti dopo il dusiem incrocio troviamo un cartello che ci indica la direzione anelata.
(Scopro poi che incrocio si dice anche carrefour in francese: menomale che non ci ha detto così se no eravamo ancora li a cercare sti due centri commerciali...)

Infine, per fare l'anplein ed avere un contatto intenso con i locali, ci siamo pure fatti tamponare!
Giro ad un incrocio, rallento e da dietro SBAM, una twingo ci inchiappetta.
Porqlatroycoscion!

Scendo e diable, il paraurti è danneggiato.
Al volante una ragazza dal cui foulard capisco essere di religione islamica, con un'amica al fianco.
Nella lingua della disperazione le faccio capire che la macchina non è mia. E anche lei mi dice che non è sua.
Che bello avere tante cose in comune.

Le mugulo 'constatasion amicable' facendo con le mani il classico gesto del modulo rettangolare, ma lei non capisce.
L'amica con un guizzo dice 'la constà' (non voglio opinare se sia il caso di dare sti soprannomi da milano-da-bere a tutto quanto, ma qui in Francia va così...)

Decidiamo a gesti di non bloccare la via così io mi sposto avanti e parcheggio per fare la constà.
Cioè io parcheggio e loro scompaiono avanti per la via.
In una frazione di secondo cerco di non cadere nella facile trappola del relativismo culturale, e neanche all'equazione musulmano = criminale. E neppure ai luoghi comuni su donne e motori!
Però il destino, darmi una mano ogni tanto? No eh?
Per questo dentro di me si leva un urlo 'sett zoccòl arab il m'a inculè!!!'

Ma in fondo alla via vedo invece dirigersi verso di me una twingo del classico verde twingo con a bordo una tipa col foulard ed un'amica accanto...
Erano andate in fondo alla via ad invertire per parcheggiare dall'altro lato della strada!
Allora mi sorgono una certezza ed un dubbio:
1) Il paraurti di Valerio è salvo.
2) Sarà che ogni tanto sono un peti' po' con ?

Sunday, October 7, 2012

la farmasì

Lo rivela uno studio dell'OMS: i bambini sono il principale veicolo di trasmissione di malattie.
Influenze, gastroenteriti, vomiti, diaree rendono quindi ancor più faticoso un hobby che ha degli aspetti ludico-ricreativi non trascurabili nella fase progettuale, e consente di andare al cinema a vedere l'era glaciale 4 senta sentirsi degli zuzzurelloni.

Era quindi scritto nelle stelle che, dopo una settimana dal suo arrivo, Marco si svegliasse alle 4 della domenica mattina con 39 di febbre.
Noi, ovviamente, avevamo portato ogni genere di farmaco allopatico, omeopatico, transitando per naturopatia e senza negarsi quelle goccine prodotte dalla medicina sciamanica.
Ma non la tachipirina: in fondo come avremmo potuto pensare che in un posto dove la temperatura media è di 3/5 gradi inferiore a quella di Milano, ci si possa prendere l'influenza? C'abbiamo mica la sfera di cristallo, echeccavolo!

Quindi eccoci al bisiness:
trovare una farmacia aperta la domenica mattina che abbia quanto necessario per lenfantaveclafievr.
Facile facile facile facile: apro google a cui ho ormai demandato ogni mia facoltà cognitivo mnemonica e cerco farmacieuvertdimanschparis.

106 boulevard montparnasse. Un chilometro scarso. Si può fare.

Ok adesso prepariamo i vocaboli: qui non si può giocosamente improvvisare.
Per la tachipirina non devo cedere alla facile tentazione de la tachipirèn.
Il principio attivo è il paracetamolo, cerco quello in un traduttore on line: il larousse mi dà paracetamol (e fin qui potevo arrivarci anch'io).
Febbre è Fievre. Poi se voglio fare lo sborone potrei metterci un 'antipiretic' e così sbanco...

Sono carico, sono pronto al 100 per 100 (sientparsient). Farmacie di Parigi sono tutto vostro.

"Ci vuole qualcosa per fluidificare il catarro" mi aggiunge Rita.
Usti, la fluidodinamica corporale è un campo dove il mio francese tecnico defice.
Catarro: Larousse aiutami tu... FROID ??? Mhhh meglio catarr... ?
E se non capiscono? glielo mimo? Magari faccio un po di raspen in gola ed un gesto eloquente con le mani...

L'entusiasmo cala, sono all'80% (quattvoltvintpercent) però vado! Sanità parigina, arrivo io.

"Aspetta, la tachipirina, mi raccomando, in supposta e dimensione per bambini!"

Sono fatto!
Qui Larousse mi da per supposta SUPPOSTOIRE... ma la pronuncia è incerta...
Se non mi capiscono? Gli faccio il gesto della supposta dicendo 'anfant' ?
Se va bene mi danno un pacco di preservativi, se va male chiamano la polizia... andrà sicuramente male...!

L'entusiasmo è calato a - 3000% (mientruamilparcient)

"Sei sicuro di riuscire? Vai tu allora?"
"No cara, vai tu che sei stata vicino al bimbo tutta la notte, almeno così fai un giro e ti svaghi un po'"
Eccheddiamine: dove sta scritto che devono sempre le donne occuparsi dei bambini? W la parità! W i diritti! W la Francia!!!!


Sunday, September 23, 2012

Le retur de la pesèn


Piscina secondo atto ovvero ‘que la dùr la vens’!

Ieri un sabato mattina di becero turismo in giro per Parigi con un mio ex collega che ora lavora qui (Bulat Sanditov un fisico russo riconvertitosi in economista: che s’addafà per campà): appuntamento alle 11 davanti a Notredame! Tregenial! Tutto il mondo è li il sabato mattina a far turismo. 4 telefonate per quasi non riuscire a trovarsi. Il prossimo appuntamento: venerdì alle 5 alla spianata delle moschee, ci piacciono i posti deserti.

Oggi quindi ci riprovo: piscine di Parigi, a me!
Arrivo quindi alle 9:30 e la piscina è aperta, senza funghi… ce la posso fare.
Mi avvicino e chiedo di fare ‘abbonament timestrel’ che per solo una 30na di euro ti fa entrare tutte le volte che vuoi… manco fossi Phelps
Ma subito la miope burocrazia d’oltralpe frustra i miei progetti chiedendomi ‘la fotografi?’
Il grigio (in realtà nero) burocrate allora mi propone un abbonament da dis che non oso rifiutare a 24 Euro… se meior que un cals dan le coionns.

Entro, mi cambio, mi doccio, mi dirigo alla piscina ma ecco il bagnino che mi ferma e mi indica in mezzo alle gambe… mon diò che c’è?
Ho un costume non regolamentare!!! I costumi a pantaloncino non vanno bene.
Porquà?
Il tipo mi fa capire che lo posso mettere al mare (e vorrei vedere!) ma non in piscina.
In piscina solo a mutanda o attillatisimi.
Dannati guardoni! E guerra sia!
Capisco che all’ingresso c’è una macchina che vende costumi. Non posso arrendermi adesso.
Vado e ovviamente l’unica taglia che manca è la mia. Rischio di perderlo o lo prendo strettissimo?
Vada per la versione baleèstizzeè a 12 euro.
Compro mi cambio e torno su.
Ho deciso che la mia funzione di utilità odierna è minimizzare le figure de merdè.

Min(FDM(GL)) [opzionale: calcolarne derivata prima e seconda]

Percui entro dalla parte opposta a dove si trova il bagnino prima che abbia qualcosa da dire sui peli del mio torace o sulle unghie dei miei piedi o che, dopo aver criticato l'involucro, ora abbia da ridire sul contenuto...
Entro della scaletta (non oso tuffarmi prima di infrangere qualche altra legge).

Sono dentro. Cel’ho fatta.

Mi guardo attorno.
La piscina è quasi piena: possibile che tutta questa gente alle 9:45 di domenica mattina non abbia una mazza da fare?
In compenso gli orologi sono tutti rotti: quello centrale segna le 11:40 e da li non si muove. Quello contasecondi è addirittura mancante delle lancette: non potrò fare il mio solito allenamento a cronometro, che seccatura!!!
Infine non capisco in sti costumi strizzati dove la gente si ficchi la chiave del camerino.
Forse sti francesi sanno divertirsi più di quel che sembra?

Cerco di partire per fare una vasca ma mi rendo conto che non c’è una divisione delle corsie! Ognuno nuota come cavolo gli pare: in confronto la piscina di via Mincio pare gestita da una società di Berna.
Allora inizio anch’io: supera quello che nuota a dorso; evita la signora che viene in contromano con uno stile misto rana (dal tronco in su) Gesù che cammina sott’acqua (dal tronco in giù); fatti superare dal velocista; spostati per non scontrarti con i due fidanzatini cinesi fermi che ridono (perché ridono sempre gli asiatici? la prossima vita voglio rinascere là!).
Quanto manca ancora??? Gosh, sti maledetti hanno le piscine più lunghe delle nostre di almeno il 50%... potrei morire già alla 1 vasca…

Dopo circa un quarto d’ora il temibile bagnino con una complice stende un filo di galleggianti che divide in due parti la piscina, dicendo qualcosa che mi sfugge nelle sfumature semantiche.
Da che parte devo stare?
Decido per la tattica che tante soddisfazioni ha dato all’Italia nel 1939: esco e sto a guardare finchè non mi sembra che i giochi siano fatti, poi entro dalla parte che mi sembra migliore.
E difatti dopo 5 minuti la parte destra si riempie di signore che, seguendo la bagnina, eseguono improbabili sculettature subacquee, così io vado nell’altra.

Nella vasca così ridotta riesco ad arrivare a 15 vasche.
Cavolo tra ingresso e costume quasi un euro a vasca: dovrei sforzarmi di più.
Guardo l’orologio della piscina, segna ancora le 11:40… vista così ho fatto due ore di nuoto… ammazza che resistenza che ho… sgiè me ne veè… oggi pomeriggio un collega (Lorenzo) mi ha invitato ad andare su una collina dove della gente costruisce delle cose e si butta giù… detta così sembra impedibile… vorrò mica arrivare stanco?
arevuaaaaa

Tuesday, September 18, 2012

Laffitte



Seconda settimana a Parigi e direi che va molto meglio.
Stamattina sono persino riuscito ad ordinare una brioche con l’uvetta.
hanpenoresin sivuplè
Passi da gigante insomma.

Eccomunque questa volta vorrei parlare di un tema fondamentale: affittare una casa a Parigi.
Tutte le grandi invasioni iniziano con la creazione di una testa di ponte, un rifugio sicuro ove potersi riparare, ricaricare le armi, accumulare provviste e munizioni.

I furbi francesi che hanno appreso la lezione della storia fanno quindi il possibile per rendere impossibile la creazione del primo fortilizio infilando il potenziale nemico in un loop così composto:

STEP 1: per fare un contratto di affitto ci vuole un conto in banca
STEP 2: per aprire un conto in banca devi portare una bolletta di luce e gas
STEP 3: per avere una bolletta di luce e gas devi avere una casa
STEP 4: per avere una casa devi avere un contratto di affitto
STEP 5: vai al punto 1

Voi direte: funziona? Mica troppo a giudicare dal numero di immigrati in Francia, ma tant’è!
Quindi se ad un certo punto da qualche parte si riesce a spezzare il loop si riesce ad entrare nell’elenco dei papabili che possono presentarsi agli appuntamenti per prendere in affitto una casa ove in fila con un sacco di altri aspiranti possessori di una bolletta di luce e gas potrete mostrare il vostro dossier (una specie di CV comprendente stipendio, lettere di raccomandazione, voto di maturità, foto di voi da piccolo, … ) sperando che gli altri siano peggio di voi.

Io, per fortuna (come dice Rita) o per grande abilità (come dico io) ho saltato tutto questo grazie ad un annuncio trovato su un sito per accademici ma in scompenso la casa sarà libera del 25 settembre per cui nel frattempo mi barcameno in studiò (simpatico nome che indica appartamentini della dimensione di due sgabuzzini e ¼) fino ad allora.
le scimmion

Gli studiò in affitto a giorni sono un mondo incredibile.
Varrebbe la pena di fare uno studio antropologico solo sulle suppellettili in dotazione e sui resti di cibarie lasciate dai precedenti inquilini e non gettate dai proprietari che credono di farti un favore.

In quello in cui sono in questi giorni ho in dotazione: una maschera da scimmione, un vaso di fiori morti (credo si siano suicidati dalla tristezza) e ben DUE tostiere (così se mi annoio posso metterle in competizione tra loro su quale mi spara prima fuori il toast).
Ma ciò che ti viene lasciato in cibo è davvero spaziale.

la natur decedeè
Una volta in una cassettiera ikea malm ho trovato delle cipolle (non so se cresciute di loro sponte o lasciatemi come peticado'); qui ho trovato:

una confezione aperta di cioccolato nero che però nel frattempo era virato verso il beige molto chiaro o per il passar degli anni o per paura della discriminazione;

due tubetti di ketchup aperti di cui uno praticamente vuoto (ovviamente era quello dei due lasciato in frigo);

gli immancabili cetriolini in vasetto e 5 bottiglie di ogni genere di aceto (manco fossimo a Modena...) a diversi livelli di consumo (forse messi in fila potrei usarli come xilofono...).

In bagno appoggiato in bilico sopra la doccia c’è invece un avanzo di shampoo al misterioso ‘huil d’argan’ pieno di inquietanti incrostazioni che potrebbero prendere vita da un momento all’altro. Finito qui farò una doccia, se non avrete più mie notizie sappiate che sono stato vittima del temibile huil: non piangetemi ma dedicatemi piuttosto una via o anche un piazzale, perché no!
Bonnuiiiiit!

Thursday, September 6, 2012

Lang doc e lang doil



Dirò un banalità, ma l'aspetto peggiore del trovarsi in un luogo di cui non conosci la lingua é che non capisci una mazza.
Il Francese, che da lontano sembra così facile a chi ha un buon background di dialetto milanese, da vicino é invece un bel casino.
L'inglese poi fuori dall'ambiente lavorativo serve solo ad ordinare un hamburger e a volte neanche.
Qualcuno potrà obiettare che esistono i vocabolari, ma quelli sono per turisti ed io sono in qualche modo un neo cittadino e non voglio essere preso per un turista fai da te.
Purtroppo l'intoppo linguistico si presenta sempre quando meno te lo aspetti.
Ieri per esempio volevo andare in piscina, sport solitario che non implica contatto linguistico con nessuno. Parigi ha molte piscine generalmente in ottime condizioni e a prezzi davvero bassi. Unico preblema hanno degli orari piuttosto frammentati, per cui la piscina vicina all'OST (dove lavoro) chiude alla 18, mentre quella sotto la torre Eiffel alle 22. 
Siccome sono solo 2,2 Km decido di farla a piedi cosi' mi fa anche da preriscaldamento...
Arrivato entro diretto ma mi ferma il custode dicendo ' ... piscine ... ferme ... mimimmi'
Che la piscina sia chiusa mi pare evidente ma non capisco cosa c'entrino i marziani di Guzzanti con la chiusura della piscina.
'escuse muà?' chiedo garbatamente.
 ' ... piscine ... ferme ... sciampignon'
Mi sembra ancora più gotica. Immagino una vasca piena di chiodini sottolio. Comunque non mi sfugge il concetto che oggi non si nuota, invasioni di marziani o di vasetti di condimenti il motivo é secondario.
Uscendo vedo un cartello immenso che prima, non so come mi era sfuggito che dice '... piscine ... fermeè ... MYCOPLASME' (altro che mimimmi).
Porca eva c'erano si gli champignon ma ai piedi... c'era un invasione di MICOSI.
Essendo stato frustrato nelle mie aspirazioni sportive ho deciso quindi per una cena salutista da un kebabbaro di Rue Tolbiac.
In fondo mangiavo kebab tutti i mercoledì dopo la sala prove, sono quindi avvantaggiato.
GL:'On kebab' (si vu ple mi viene in mente due ore dopo)
K:'... qualcosa... isì o purter?'
GL:'Isì' (facile)
K:'...qualchecosa... sous...'
Diavolo mi sta chiedendo qualcosa sulle salse... di solito in Piazza Cuoco mi chiedono se voglio tutte le salse. Siamo positivi, risponderò di sí così non sbaglio.
GL:'Uì'
K :'...qualchecosa... sous...'
Cheppalle neanche il francese capisce sto qui oppure è sordo. Riproviamo a volume più alto.
GL:'UI'
K:'Maionnes?'
Orcacciaeva che figura orribile!!! Io vorrei il ketchup ma posso solo a dire ancora 'ui'.
Prendo vassoio, lattina, vado al tavolo ma non ho il bicchiere di plastica.
'On ver'
Il tipo mi guarda strano ma sicuro gli ripeto 'on ver'
Allora va in cucina e bofonchiando mi porta un bichiere di vetro. Ver, vetr... azz anche in milanese... ma cosa dovevo chiedere... on ver plastic come la discoteca? Mah...
Non c'è il tovagliolo.
Carta è papier ma tovagliolo... vabbè mi pulirò a casa.
Finisco il kebab svuoto il vassoio ma mi rimane in mano la lattina di alluminio. Guardo la lattina. 'Raccolt diferensiè? Recicleè? Pattumier spesial?'
Macheccavolo.
Butto la lattina insieme al resto e... bonnuit!!!
Bonnuit anche a voi.