Sunday, September 23, 2012

Le retur de la pesèn


Piscina secondo atto ovvero ‘que la dùr la vens’!

Ieri un sabato mattina di becero turismo in giro per Parigi con un mio ex collega che ora lavora qui (Bulat Sanditov un fisico russo riconvertitosi in economista: che s’addafà per campà): appuntamento alle 11 davanti a Notredame! Tregenial! Tutto il mondo è li il sabato mattina a far turismo. 4 telefonate per quasi non riuscire a trovarsi. Il prossimo appuntamento: venerdì alle 5 alla spianata delle moschee, ci piacciono i posti deserti.

Oggi quindi ci riprovo: piscine di Parigi, a me!
Arrivo quindi alle 9:30 e la piscina è aperta, senza funghi… ce la posso fare.
Mi avvicino e chiedo di fare ‘abbonament timestrel’ che per solo una 30na di euro ti fa entrare tutte le volte che vuoi… manco fossi Phelps
Ma subito la miope burocrazia d’oltralpe frustra i miei progetti chiedendomi ‘la fotografi?’
Il grigio (in realtà nero) burocrate allora mi propone un abbonament da dis che non oso rifiutare a 24 Euro… se meior que un cals dan le coionns.

Entro, mi cambio, mi doccio, mi dirigo alla piscina ma ecco il bagnino che mi ferma e mi indica in mezzo alle gambe… mon diò che c’è?
Ho un costume non regolamentare!!! I costumi a pantaloncino non vanno bene.
Porquà?
Il tipo mi fa capire che lo posso mettere al mare (e vorrei vedere!) ma non in piscina.
In piscina solo a mutanda o attillatisimi.
Dannati guardoni! E guerra sia!
Capisco che all’ingresso c’è una macchina che vende costumi. Non posso arrendermi adesso.
Vado e ovviamente l’unica taglia che manca è la mia. Rischio di perderlo o lo prendo strettissimo?
Vada per la versione baleèstizzeè a 12 euro.
Compro mi cambio e torno su.
Ho deciso che la mia funzione di utilità odierna è minimizzare le figure de merdè.

Min(FDM(GL)) [opzionale: calcolarne derivata prima e seconda]

Percui entro dalla parte opposta a dove si trova il bagnino prima che abbia qualcosa da dire sui peli del mio torace o sulle unghie dei miei piedi o che, dopo aver criticato l'involucro, ora abbia da ridire sul contenuto...
Entro della scaletta (non oso tuffarmi prima di infrangere qualche altra legge).

Sono dentro. Cel’ho fatta.

Mi guardo attorno.
La piscina è quasi piena: possibile che tutta questa gente alle 9:45 di domenica mattina non abbia una mazza da fare?
In compenso gli orologi sono tutti rotti: quello centrale segna le 11:40 e da li non si muove. Quello contasecondi è addirittura mancante delle lancette: non potrò fare il mio solito allenamento a cronometro, che seccatura!!!
Infine non capisco in sti costumi strizzati dove la gente si ficchi la chiave del camerino.
Forse sti francesi sanno divertirsi più di quel che sembra?

Cerco di partire per fare una vasca ma mi rendo conto che non c’è una divisione delle corsie! Ognuno nuota come cavolo gli pare: in confronto la piscina di via Mincio pare gestita da una società di Berna.
Allora inizio anch’io: supera quello che nuota a dorso; evita la signora che viene in contromano con uno stile misto rana (dal tronco in su) Gesù che cammina sott’acqua (dal tronco in giù); fatti superare dal velocista; spostati per non scontrarti con i due fidanzatini cinesi fermi che ridono (perché ridono sempre gli asiatici? la prossima vita voglio rinascere là!).
Quanto manca ancora??? Gosh, sti maledetti hanno le piscine più lunghe delle nostre di almeno il 50%... potrei morire già alla 1 vasca…

Dopo circa un quarto d’ora il temibile bagnino con una complice stende un filo di galleggianti che divide in due parti la piscina, dicendo qualcosa che mi sfugge nelle sfumature semantiche.
Da che parte devo stare?
Decido per la tattica che tante soddisfazioni ha dato all’Italia nel 1939: esco e sto a guardare finchè non mi sembra che i giochi siano fatti, poi entro dalla parte che mi sembra migliore.
E difatti dopo 5 minuti la parte destra si riempie di signore che, seguendo la bagnina, eseguono improbabili sculettature subacquee, così io vado nell’altra.

Nella vasca così ridotta riesco ad arrivare a 15 vasche.
Cavolo tra ingresso e costume quasi un euro a vasca: dovrei sforzarmi di più.
Guardo l’orologio della piscina, segna ancora le 11:40… vista così ho fatto due ore di nuoto… ammazza che resistenza che ho… sgiè me ne veè… oggi pomeriggio un collega (Lorenzo) mi ha invitato ad andare su una collina dove della gente costruisce delle cose e si butta giù… detta così sembra impedibile… vorrò mica arrivare stanco?
arevuaaaaa

1 comment:

  1. Bella lì Gianluca. Mi hai fatto tanto ridere con la storia del costume. Un abbraccio Salva

    ReplyDelete