Friday, November 9, 2012

la speson

Parte 1: com'è bello far la spesa da Trieste in su...

Diceva Vittorini che ogni morto di fame è un uomo pericoloso. Per questo, ed altri motivi che non approfondiremo qui, le grandi città sono piene di supermarket e negozi alimentari che offrono con grande varianza di prezzo e qualità il necessario onde evitare il periglio, ma solo a chi è munito di un portafogli sufficientemente capiente.

Soprattutto il numero e la varietà dei supermarket francesi è impressionante: oltre al Carrefour, che ti aspetti di trovare qui, trovi altre N catene che nel bel paese non si sono mai viste e i cui nomi sono piuttosto ingannevoli, a prova dell'attitudine turlupina dell'infido cugino d'oltralpe.

Vicino a casa nostra in particolare ci sono i negozi di 3 catene che sono:

G20, MONOPRIX e FRANPRIX.

Una persona di buonsenso che dovesse ordinare i 3 in base al prezzo direbbe Monoprix (che dall'etimo parrebbe un supermercato che offre tutto ad un unico prezzo) tutta la vita; Franprix lo evitiamo perchè se Fran sta per Franbois che è la fragola e la fragola costa un botto, il sillogismo mi porta a indurre che tutto costa un botto; il G20 poi riecheggiando summit di paesi altamente industrializzati, deve essere il supermarket dell'alta borghesia di destra di Parigi, quindi totalmente da evitare sia per non trovarsi Sarko davanti in coda, che per i prezzi.

E invece no! Ennesima dimostrazione che il marketing francese truffaldino vuole escludere l'immigrato dalla corretta informazione, il monoprix è il più caro, il franprix il più conveniente, al G20 invece non si capisce mica (e qui siamo allineati con il G20 come summit in effetti).

E comunque dobbiamo constatare con disappunto che in nessuno dei tre si riescono a trovare alcuni elementi fondamentali di una corretta dieta tipo gli Heinz Baked Beans, e quindi non ci spieghiamo come, dato il mancato apporto di alcuni di questi fondamentali elementi nutritivi, la città possa essersi sviluppata a tal punto negli scorsi decenni.



In compenso in un mercatino ho trovato il FICC, un ENERGY DRINK dal nome molto evocativo (vedi foto), di cui vorrei consigliare l'importazione in Italia perchè secondo me con un oculata scelta di distribuzione in alcuni quartieri mirati, potrebbe avere un successo mica da ridere.



Parte 2: l'importante è farla sempre con chi hai voglia tu

Ovviamente anche qui ricco è fiorente è l'utilizzo delle carte fedeltà, che tutti (tranne Franprix) danno ai clienti promettendo numerosi sconti, ricchi premi e cottillons a cui, attirato come una falena, non ho resistito e ho fatto anch'io quindi la carta iniziando da Monoprix.

Dopo un training autogeno di 15 minuti ed essermi ripetuto come un mantra la frase "scusemua purfar lacart?" mi rivolgo al commesso, ormai con la certezza di non essere capito.
Al che quando invece mi indica un banco con il cartello "Servis aprèvent" (servizio clienti) grande come una casa, tra l'emozione di esser stato capito e la vergogna di non aver visto un cartello dalla superficie di 450 cmq, sono andato nella direzione opposta e sono uscito dal negozio...

Ma comunque alla fine facendo tesoro del precedente successo, sono riuscito a fare la carta fedeltà (in un altro monoprix comunque, per evitare di reincontrare il commesso...) e ho anche quella del G20.
Le due tessere sono inseparabili.
Infatti quando mi chiedono la carta in uno dei due, è sempre a casa a fare compagnia all'altra. Vabbè.

Se mai un giorno imparerò a sufficienza il francese, vorrei rifare lo sketch che ho fatto una volta con una cassiera dell'esselunga che mi chiedeva la carta fedeltà, a cui ho risposto "sono l'ultimo degli adorabili infedeli..." per vedere se la cassiera francese fà la stessa faccia disgustata...
A bientout...