Monday, January 14, 2013

le dentist

Diceva il buon vecchio Sun Tzu che le cose regolari portano alla scontro, e quelle imprevedibili alla vittoria.

Appena tornato a Parigi, mi si rompe imprevedibilmente un'otturazione, ma non ho vinto una cippa.

Infinite sono le invocazioni a santi e divinità protettrici dei dentisti che io ho elevato sentendo un pezzo non proprio microscopico del mio molare inferiore destro appoggiarsi sulla mia lingua, la quale, oltre a battere sul dente dolente come suo uso e costume secolare, andava anche a tagliarsi sul bordo affilato prodottosi con il distacco.
Insomma bei momenti qui in Francia, non a caso patria di De Sade.

Il giorno dopo in ufficio quindi mi faccio dare quindi una mano da Lorenzo, che si offre di aiutarmi a prenotare via telefonica un dentista, spacciandosi per me (il mio francese non potrà mai arrivare ad osare tanto...)

Lorenzo quindi alza la cornetta e parla con la centralinista che si occupa degli appuntamenti ed io lo sento dire parole come:
Bonsgiur... prendr apuntamont... ui... ui...

Ma ahimè l'infida segretaria non si lascia abbindolare così facilmente e gli pone una domanda. Probabilmente a trabocchetto perchè lui mi guarda un secondo con lo sguardo impanicato che rivolge un bovino all'allevatore il giorno del macello.

Al che io in un attimo di empatia lo guardo e mi tocco la guancia all'altezza del molare incriminato.

Ma lo sguardo di panico non passa.
E con un secondo momento di empatia (e qui mi sono giocato tutte le empatie a mia disposizione per il prossimo decennio) comprendo:
A) che Lorenzo non è al videotelefono e quindi la segretaria non ha visto il mio gesto
B) che gli manca il vocabolario medico dentistico
Allora illuminandomi gli dico: LE MOLER.

Lui ripete come ipnotizzato "le moler" ma il suo sollievo è solo momentaneo perchè mi guarda di nuovo con lo sguardo della mucca carolina.
Al che mi gioco il terzo bonus empatia (sapendo quindi che non ne avrò più per tutta questa vita e forse anche per un paio delle successive) e gli sussurro OTTURASION SALTEE.

Lui ripete otturasion accompagnato da un altro verbo francese meno improbabile e si illumina di immenso. Io mi sento come se avessi vinto il jackpot alla ruota della fortuna.
Dopo che gli ho aperto la strada, Lorenzo può quindi dire cose come ursgient, dolor, e altri sostantivi atti ad ottenere un appuntamento prima di subito.
Ma la scaltra centralinista non ci casca, perchè non mi da appuntamento prima di martedì 15 gennaio (ossia 6 giorni dopo).

Per quanto illogico sia, io in realtà scalpitavo dalla voglia di farmi infilare in bocca un trapano da una persona che non capisce quello che dico, con i potenziali risultati che tutti possono immaginare.
Per questo motivo decido di recarmi in un santr de santè nel quartiere, ovvero una specie di ASL.

Entro e prendo un numerino. E fin qui tutto ok.
Ho davanti a me 8 numeri. Ci sono 5 casse. L'ultima volta all'ASL di Via Fantoli avevo due persone davanti con due casse ed ho atteso mezz'ora.
Quindi ho sicuramente tempo per sedermi e pensare a cosa chiedere esattamente, tanto sarà come in tutte le ASL: su cinque sportelli, in due ci saranno impiegate della Francia del sud che non fanno una mazza dalla mattina alla sera, una avrà il computer rotto, una sarà l'amante del capo e starà li a farsi le unghie e l'unica che lavora sarà incasinata con una vecchietta che deve fare 70 esami diversi...

Questa ridda di simpatici pensierini mi viene interrotta dal segnale luminoso che chiama il mio numero.
Maledetti. L'hanno fatto apposta per spiazzarmi.
Allora vado allo sportello e inizio con un overstatement: "sgie ne parl franse trebbien..."
L'impiegata capisce al volo la situazione e mi dice "Inglisgh?"
Non ci posso credere. Allora le spiego la mia tragica situazione ma lei, indicandomi un cartello, mi spiega che gli appuntamenti di odontoiatria si prendono al 2 piano dell'edificio D.

Per nulla demoralizzato e con la convinzione provata dall'esperienza che le ASL francesi sono abitate da creature superiori, mi dirigo al 2 piano dell'edificio D dove, sono ormai convinto, dopo pochissimo prenderò appuntamento tramite una segretaria che parla un simpatico inglese con accento parigino.

Infatti salgo, stacco il numerino e mi siedo.
Sul tavolino ci sono alcune copie di Metro (oh, anche qui?).
Ne apro una: copertina + 2 pagine sui matrimoni gay.
O hanno tanti gay, o hanno tanti matrimoni. Beh buon per loro, viva l'abbondanza.

Vengo ancora interrotto nei miei pensieri dal numerino e vado all'ultimo sportello dove trovo una cassiera dalla faccia che non esprime proprio sgiuà de vivr.

Good Afternoon - dico io ormai convinto del bilinguismo dilagante nelle ASL parigine.
Bosgiur - risponde lei acida.
Azz. Questo rovina tutti i miei piani. Dovrò improvvisare in francese.
"Sgie vulè prendr appuntamont avec le dentist"
Randevù - mi corregge lei manco fosse Amanda Lear a cui avevo sbagliato il refrain del suo hit single...
Oui randevu - annuisco io coprendomi il capo di cenere.
uns fevrie - allora mi rimanda lei maligna.

Sun Tzu diceva: le cose regolari portano alla scontro, e quelle imprevedibili alla vittoria.
Qui ha vinto l'ASL con una cosa prevedibile: l'appuntamento troppo lontano. Sun, come me lo spieghi... ?

mersi, trop tard - rispondo io e mi giro ed esco.
In fondo anche Sun Tzu, spero, apprezzerebbe il valore di una ritirata strategica...

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