Thursday, January 31, 2013

Come difendersi da San Remo

Caro amico espatriato,
senti avvicinarsi il festival della canzone italiana e temi che il vicino francofono ti irrida ricordandoti momenti musicali tristi come 'SI VIVE UNA VOLTA SOLA' di Loredana Lecciso o financo il Giocasgiuè di Cecchetto????

Ebbene leggi questo manuale di difesa preventivo e vedrai che ti basterà fischiettare 4 note di una delle canzoni qui sotto per far si che l'amico d'oltralpe riabbassi lo sguardo sul suo piatto di formaggi caprini dall'odore quanto meno opinabile.

Ecco a voi una top 4 (anche perchè di più diventa farsi davvero del male):

Lio - AMOUR SOLITAIRE (1981)


Ecco qui una simpatica francesina con un nome d'arte che prima di allora ci avrebbe fatto pensare solo ad un'utilitaria della Renault da 1100cc.
Visto che c'e' una nebbia che neanche a novembre sulla martesana, lei che fa? Balla in baby doll. Giusto.

Cosi' abbigliata quindi predica l'amour solitaire. Un invito che per chi entrava nell'adolescenza in quegli anni fu come insegnare ai gatti ad arrampicarsi.
Profetici i flash di luce, in quanto i fari fendinebbia allo iodio pare siano stati inventati solo l'anno successivo, nel 1982.

Wanda Maria Ribeiro Furtado Tavares de Vasconcelos (è il suo vero nome, chissà che liberazione essere chiamata solo Lio) ha anche avuto altri successi discografici tra cui vogliamo citare  l'evocativo Banana Split che pero' non riesce a bissare le vette poetiche di amur soliter.

Ha fatto tipo 14 dischi e recitato in 22 film. Da non credere.
Ha fatto 6 figli, e a questo, visto il video, già ci vien più facile crederlo.



À cause des garçons - À cause des garçons (1987) 


 Due ex modelle di Marie-Claire creano questo pezzo di autentica poesia ove tra l'altro affermano che "À cause des garçons, On se presse le citron"  (ogni ipotesi su cosa allegorizzi le citron possiamo vagliarla).
Insomma nella terra di Rimbo' e Bodler il cuore lirico palpita ancora (peccato abbiano scartato il tiolo originale del pezzo: le citron du mal).
Vogliamo pero' soffermarci sulla permanenza di 12 settimane nella top 50 francese ed un insospettabile 11 posizione.
In Belgio arriva addirittura 2 nella top 10, ma li pare abbiano ben altri problemi (vedere bonus track).

Sheila & B. Devotion - Spacer (1979)


In realtà qui è francese solo la cantante. Sheila, al cui look Spielberg si è ispirato per guerre stellari, e alla quale aveva pure rubato in un primo momento il nome per la principessa.
Solo dopo una causa sui diritti d'autore (a cui pure apple e samsung hanno voluto partecipare sugli avversi fronti, più per abitudine che per altro), il noto regista ha dovuto ripiegare su Leila.
I riff iniziali, da suonerie nokia con le batterie scariche, hanno fatto gettare sulla pista generazioni di francesi che attendevano solo di poter ululare roteando il braccio il refrain 'a speeiserrrrrr' con la R rutilante.

Caroline Loeb - C'est la Ouate (1986)

  
Un pezzo così indimenticabile che me lo ero scordato e qui appare grazie ad un memo di Alessandro Spinazzola.
Un controverso invito a restare nell'ovatta che il fu Woytila voleva come inno della famiglia mentre il fu Padoa Schioppa lo metteva all'indice come origine del fenomeno dei bamboccioni.
La frase ... "e neglisgie la suat" fu un inno per molte generazioni anche se da più parti giunse l'accusa di aver accellerato il crollo del distretto della sericoltura a Lumezzate.


Bonus track:
TELEX - MOSKOW DISCOW (1979)

Lo ammetto: questi sono Belgi. pero' come tenerli fuori da qualsiasi compilaton horror? Non ho avuto il cuore di non metterli...

Infine (cortesy of Paola Luciani) altre due traccie per sfatare il mito che in Francia sia tutto amur e Asnavur.
Un paio di canzoncine di french black metal (insomma i Rammstein de noi artri) che piaceranno ai grandi, ma faranno anche la felicità dei più piccini.

http://www.youtube.com/watch?v=uLSUQYzqXZ0
http://www.youtube.com/watch?v=MidK_M8vNic

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